domenica 23 marzo 2014

RICCHI E POVERI

RICCHI E POVERI

Quando era in attività il complesso dei “ Ricchi e poveri” esisteva un altro complesso musicale che chiamava “Equipe ‘84”. In sintesi i cantanti che allora avevano trent’anni, oggi ne hanno il doppio, cioè sessanta. I più fortunati “over 60” di oggi hanno la pensione che permette loro di sopravvivere e, nel migliore dei casi aiutare figli o nipoti, vittime innocenti della recessione che riescono a sopravvivere facendo morire di fame il verme solitario (chi lo tiene) perché anche per questo immondo parassita la crisi economica è diventata… strisciante. Fatta codesta irrazionale premessa, peraltro non lunga per non consumare corrente (risparmiare si può!!!). I vermi, purtroppo non solitari, che alimentano il disagio sociale avrebbero bisogno di una purga. Ma non si può perché è un brevetto fascista attualmente non compatibile con la moderna democrazia del ca…so! I cavoli amari non si trovano solo nei terreni inquinati del sud Italia, ma anche nella politica, o dei protagonisti di essa che recitano bene ma razzolano male. Per scopare usate l’aspirapolvere non il libretto degli assegni. La tradizione a questo punto ci viene incontro. Una scopa cinese con fili di plastica ed un manico policromo plastificato che ti permette l’unica scelta da fare in fretta perché il giorno dopo finisce l’offerta speciale. Scopare si può con tutto quello che si riesce a raccogliere nelle mura domestiche. Un extra è pericoloso  dal punto di vista economico ed igienico sanitario. Inoltre si rischia di fare brutta figura se il ca… estinto si emoziona. Mettere un nuovo abitante sul pianeta terra diventa arduo. Nel Cilento antico, per la sopravvivenza di poteva andare a raccogliere cicorie selvatiche ed altre erbe commestibili che, essendo diuretiche facilitavano la funzione penale. Si tratta senza dubbio di un discorso del ca…so!!! I prodotti vegetali della terra sono anche il fiore all’occhiello della famosa Dieta Mediterranea inventata proprio nel Cilento. Le erbe fanno vivere più a lungo…ma ci sono delle altre erbe che fanno morire più a corto. Si tratta comunque di erbe per la maggior parte di importazione che favoriscono gli scambi internazionali gestiti da brave persone renitenti al lavoro normale ed al guadagno onesto. Ma i Ricchi ed i Poveri cosa c’entrano con tutto ciò ? A questo punto si verifica un fenomeno strano: il ricco diventa più ricco non lavorando, il povero, pur lavorando, diventa più povero perchè schiacciato dalla morsa degli stupefacenti e dall’assuefazione. Adesso l’articolo potrebbe veramente diventare demenziale per la singolarità con la quale vengono trattati gli argomenti. Ma, essendo controcorrente, almeno nella informazione, lasciatemi sperare che quest’annosa catena di Sant’Antonio, creata all’insaputa del medesimo, si spezzi oppure si analizzi profondamente si da creare idee chiare ed interventi oculati verso questa lebbra del terzo millennio!!!
Catello Nastro

Tratto da “Articoli  demenziali”

martedì 18 marzo 2014

LA CUOPPERIA

LA CUOPPERIA

A mio avviso è la vera invenzione gastronomica del terzo millennio. Pensare che fino a qualche anno fa ignoravo addirittura il significato di questa nuova invenzione gastronomica. Non che io l’abbia scoperta, ma pensate che solo nello spazio di pochi mesi ad Agropoli ne sono sorte ben tre, quasi tutte a base di pesce fresco pescato nel mare Tirreno, nella bellissima costiera cilentana. ‘O cuoppo è alla portata di tutti. Con meno di cinque euro si possono degustare ancora caldi a croccanti, alici pescate nel mare a poche miglia di distanza. Quindi a ragione un prodotto a km.0. ‘O cuoppo, in gergo dialettale più napoletano che cilentano, è un rettangolo di carta alimentare piegato a forma di cono che può ospitare una bella frittura di pesce. Alici, frittura di paranza, gamberetti, triglie, calamari, seppie e tante altre specialità gastronomiche che il golfo del Cilento offre. Per i giovani costituisce un pasto intero che si può degustare anche passeggiando sul bellissimo molo del porto di Agropoli con una fresca bibita analcolica, o anche in Via Patella, che conduce al centro storico della bellissima cittadina capoluogo  del Cilento. Qui lavorano a ritmo serrato, una dozzina di pizzerie, che già abbiamo descritto in precedenti articoli. Ma la cuopperia in via Patella, agli inizi del centro storico di Agropoli, è veramente una novità. I giovani non ricordano il mercatino di frutta e verdura e di pesce, oltre che di uova fresche di giornata e di pollame degli anni ’60. Delle vecchie attività è rimasto solo un forno che fa delle pizzette (i migliori consumatori sono gli studenti) che sono veramente genuine come si facevano tanti anni fa. Costano poco e soddisfano il palato e…l’appetito. I “quattro salti in Via Patella” ad Agropoli, prima di accedere alla parte vecchia della cittadina, durante l’estate offriranno qualcosa di nuovo: “ ‘o cuoppo”. Annotiamo che il pesce fa parte della dieta mediterranea e quando è fresco pescato di giornata, credetemi, anche le alici sono più saporite della nobile aragosta. Benvenuti ad Agropoli, ricordatevi del “cuoppo” ed approfittate per vedere un panorama stupendo ed un mare incantevole. Benvenuti ad Agropoli Estate 2014. Dimenticavo che i pesci fritti si possono degustare afferrandoli col pollice e l’indice per la coda “cu’ la capa annanzi” oppure infilandoli con uno spruoccolo come lo stuzzicadenti o meglio di quelli più lunghi per fare gli spiedini. Ricordate: pesce fresco mangiato caldo!!! Per maggiori informazioni potete gratuitamente rivolgervi a me, quando mi trovate…


Catello Nastro

domenica 2 marzo 2014

Il poeta

IL POETA

Che il poeta sia uno che scrive poesie e le pubblica sulla rete perché non ha i soldi per farne un libro, è una cosa nota. I più fortunati, cioè quelli con reddito medio alto, possono anche farne una pubblicazione sul tradizionale supporto cartaceo per poi metterli in vendita, in libreria, sul porta a porta o a mezzo amici, associazioni o simpatie politiche. I risultati, nonostante “le buone conoscenze” non sono sempre positivi dal punto di vista economico. Rimane la soddisfazione della critica ( quella non prezzolata) che conferma che il nostro libro ha avuto successo.  Gli e-book, libri pubblicati sulla rete stanno aumentando a dismisura. Meglio un popolo di poeti che non un popolo di ladri… Un raffronto banalissimo ma che dovrebbe far riflettere sulla poesia e sulla visibilità della medesima. Certamente qualche lettore delle mie senili esternazioni informatiche potrà chiedersi, ed a ragione, “Ma questo dove vuole arrivare???” Se nel mondo ci fossero più poeti mediocri e meno politici disonesti, certamente il vantaggio sarebbe enorme. Un poeta cattivo è, in ultima analisi, innocuo, un politico cattivo può risultare dannoso non solo a pochi ma alla intera collettività che, malgrado tutto è connivente col medesimo in azioni negative per la parte sociale che essi rappresentano. A questo punto il problema diventa difficile. Paragonare la poesia alla politica lo hanno fatto pochi, sia poeti che politici. Ma un punto d’incontro, può esistere??? Senza dubbio sì!!! La base di lancio positiva nel progetto è l’onestà, la competenza, la professionalità. Quando questi elementi convergono in una sintesi ideale, per un miglioramento materiale ed ideale della società, senza dubbio possiamo sperare in una cosmica comunità che si eleva ai piani superiori. La poesia della vita non è una utopia. E’ piuttosto una intima ricerca che ogni essere umano dovrebbe abbracciare e condividere con i simili. A questo punto non andiamo a scomodare “Il Dolce Stil Novo” perché lontano nei secoli, ma le capacità umane, morali, sociali, attuali ci consentono, con un poco di buona volontà, di elevare gli spiriti, di collaborare ad una equa ripartizione del reddito pubblico, di lottare e sconfiggere i malviventi ai margini di una società in crisi, ma non certamente irrecuperabile. Ogni epoca ha avuto i suoi risvolti negativi e positivi. Migliorando questi ultimi si potrà arrivare ad un modello sociale superiore, con enorme vantaggio collettivo, non solo morale ma anche materiale…


Catello Nastro