martedì 16 dicembre 2014

Buon Natale, Rosa

BUON NATALE, ROSA

Buon Natale, Rosa,
tu che sei stata e sei il mio mondo.
Con passaggi intervallati
di lotte cruenti e gloriose vittorie
per difendere il regno fantastico
che abbiamo in simbiosi edificato.
Pietra su pietra per costruire
un edificio  di umani valori
nel nome di una sacralità
proiettata nel tempo lontano:
quasi mezzo secolo fa.
Sembrava un attimo,
come il volo di una farfalla,
nell’alternarsi  del giorno e della notte,
nell’imperterrito chiaroscuro
delle giornate variegate
dalla signora fantasia onnipresente
.guardiane le stelle nel cielo,
discrete testimoni di un evento
semplice e megagalattico,
che insegnava che un amore
non appassisce in autunno,
ma si espande con boccioli
e teneri virgulti  dal sorriso personalizzato,
in  un campo di frumento prosperoso
con spighe apportatrici
di umile grano da trasformare
in caldo pane quotidiano.
E’ notte. Torniamo a dormire.

Catello Nastro




BUON NATALE, ROSA

BUON NATALE, ROSA

Buon Natale, Rosa,
tu che sei stata e sei il mio mondo.
Con passaggi intervallati
di lotte cruenti e gloriose vittorie
per difendere il regno fantastico
che abbiamo in simbiosi edificato.
Pietra su pietra per costruire
un edificio  di umani valori
nel nome di una sacralità
proiettata nel tempo lontano:
quasi mezzo secolo fa.
Sembrava un attimo,
come il volo di una farfalla,
nell’alternarsi  del giorno e della notte,
nell’imperterrito chiaroscuro
delle giornate variegate
dalla signora fantasia onnipresente
.guardiane le stelle nel cielo,
discrete testimoni di un evento
semplice e megagalattico,
che insegnava che un amore
non appassisce in autunno,
ma si espande con boccioli
e teneri virgulti  dal sorriso personalizzato,
in  un campo di frumento prosperoso
con spighe apportatrici
di umile grano da trasformare
in caldo pane quotidiano.
E’ notte. Torniamo a dormire.

Catello Nastro



sabato 13 dicembre 2014

OMAGGIO A SANTA MARIA LA CARITA'

OMAGGIO 
A SANTA MARIA LA CARITA’

Manco da Santa Maria la Carità da circa settanta anni. Ed i ricordi che tengo di questa ridente ed accogliente cittadina sono pochi ma di grande valore:almeno per me. Mio nonno Giovanni Nastro, zio Francesco, zio Giulio. zio Mario e zio Raffaele. Delle zie non ricordo il nome. Ma una foto di famiglia, ricavata da un collage non cronologico, campeggia nella mia attuale abitazione in Via Filippo Patella, nel centro storico di Agropoli. Nel mio studio ha trovato adeguata collocazione una statua di San Catello, vescovo e protettore di Castellammare di Stabia, dove nacqui nel lontano 1941, da mia madre Concetta De Simone e mio padre Carmine Nastro, come mio figlio primogenito che, unitamente al fratello minore gestisce alcuni negozi di antiquariato e restauro di mobili antichi. Naturalmente con preferenza al napoletano ed al Luigi Filippo. I ricordi sono ben pochi. Il giardino pieno di alberi da frutta, un arancio bellissimo ed alcuni alberi di cachi piccoli, che il nonno chiamava “lampadine” proprio perché erano piccole come una lampadina ma avevano un gusto oggi oramai perduto. Durante la festa del paese, all’età di sette – otto anni, feci la mia prima esibizione in pubblico. Facevo la propaganda per un forno situato su una carretta trainata da un cavallo, naturalmente parcheggiato altrove, mentre il carretto (detto anche secondo la voce araba, sciarabballo) a mezzo di due pizzaioli sfornava e vendeva diecine di pizze ancora cocenti. Il mio ruolo di attore in erba consisteva di far finta di piangere per avere una pizza. La Seconda guerra mondiale era da poco finita e la gente aveva tanta voglia di riprendere il lavoro normale. Ricordo ancora la bontà dei nonni e degli zii. Tra gli altri ricordi il grosso portone in legno, mia nonna Angelina, donna energica ed orgogliosa. A  lei ho dedicato una poesia quasi venti anni fa, nella speranza che la potesse ascoltare in Paradiso. Un altro ricordo bellissimo un lungo viale di platani e pioppi che percorrevo in lunghe passeggiate. Che percorrevo  quando ero ospite dai nonni. Dal 1941 al 1951 sono vissuto in vicolo Mantiello a Castellammare di Stabia. Il 21 ottobre del 1951 con la famiglia mi trasferii ad Agropoli, in  provincia di Salerno, nel Cilento, dove mio padre impiantò il primo caseificio artigianale del paese. Dopo venti anni, con la laurea in lettere conseguita presso l’Università di Napoli, mi trasferisco a Torino, vado ad abitare nella casa dove visse il poeta Guido Gozzano e lì trascorro gli anni più interessanti della mia vita, operando nel campo della scuola e dell’arte figurativa e dedicandomi alla solidarietà.
Questa è la poesia dedicata a “Nonna Angelina.

***
NONNA ANGIULINA

‘O fatto risale a sittant’anne fa, quanno nascietti,
quanno ‘e bombe pigliavano ‘o posto de’ cunfietti,
e ‘a nonna mia paterna, nonna Angiulina,
teneva cinque figli surdate, oltre ‘e cunfine.
‘O bosso mio allora teneva già tre figli piccerilli,
l’urdemo nato ero propeto io, e ne facevo strilli,
e nun sapevo d’a vuerra, quanno sunava ‘a sirena
p’avvisà ca’ steveno p’arrivà ‘e bombe a catena.
Ogne matina ‘e notte, ‘a nonna Angiulina,
cumm’à tutte l’ati mamme cu’ ‘e figli ‘o fronte,
jeva leggere appena asceva, ‘o bullettino ‘e vuerra.
‘A mamma ca’ chiagneva e se speppava ‘a faccia,
aveva letto ‘o nomme d’o marito o d’o figlio tra ‘e dispersi.
E allora pe’  disperso s’intendeva ch’era ggià muorto.
Nonna Angiulina tra tutte ‘e mamme ‘e vuerra risperate,
cu’ lacreme chiagnute fu  cchella cchiù affurtunata.
Tutte ‘e cinche ‘e  figlie turnarono d’o’ fronte,
accerettene ‘e perucchie co’ ddt degli alleati,
se retteno dint’à tinozza ‘na bella rinfrescata,
e dint’à terra lloro se mettettene a faticà.
Forse ‘e lacreme e ‘e preghiere ‘e nonna Angiulina,
arrivarono ‘ncielo fino a Dio, e ‘a Maronna tenette pietà.
Stennimmeve ‘a mano, abbracciateve cu’ nu’ surriso,
vuje ca’ site nati ‘ntiempe ‘e pace, ca’ cammisa.
Stennimmece ‘a mano, facimmo  in modo ca’ nisciuno tace,
criammo n’atu munno: ‘nu munno ‘e pace!!!
Catello Nastro
da “agropolicultura.blogspot.com


venerdì 5 dicembre 2014

Natale ad Agropoli

NATALE AD AGROPOLI
Già   molte prenotazioni da parte di turisti italiani e stranieri incominciano ad arrivare alle varie  attività ricettive non solo di Agropoli e di tutto il Cilento. Alberghi, ristoranti, pensioni, aziende agrituristiche, riaprono i battenti ed incominciano a mettere la legna nelle stufe…naturalmente quelle che non sono provviste di riscaldamento di varia natura. I prezzi del Natale, Capodanno ed Epifania, a causa della ben nota recessione, sono diminuiti e tutti si organizzano a fare ottimi acquisti per poter meglio servire una clientela sempre più qualificata ed…esigente. La Dieta Mediterranea in questa occasione andrà in ferie e specialmente nelle aziende agrituristiche si mangerà la migliore carne ed il migliore formaggio locale artigianale. Agnelli, capretti, vitelli e pollastri verranno alla festa nei vari paesi interni del Cilento. Le ricchezze gastronomiche della Piana del Sele e delle colline del Cilento interno terranno compagnia  e ai dolci fatti in casa secondo antiche tradizioni. Non dimentichiamo i prodotti ittici al primo posto nella Dieta Mediterranea. Il pescato fresco e di maggior pregio, arricchirà le tavole dei più…ricchi. Ma anche i prodotti genuini della campagna costituiranno ottimo contorno al tutto. Per digerire una bella passeggiata nel centro storico di Agropoli, incominciando da Via Patella dove potete trovare lo scrivente tra le “Cose Inutili”.Una visita al castello, alle chiese ed al borgo antico Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti ed in particolare modo ai miei lettori ed alle loro famiglie.
Catello Nastro

Agropolicultura.blogspot.com