CILENTANI DOC
Con la globalizzazione anche il Cilentano doc diminuisce di
numero nel proprio territorio. Premettiamo che nessuno se n’è accorto. Anche su
Facebook è stato creata una pagina dedicata ai cilentani. Ma per essere
Cilentani doc bisogna avere il pedigri o
l’albero genealogico che riporta ai Borboni o alla tramontata
baronìa nel territorio? Ma oggi si parla
di cittadini del mondo e non più di
etnie integrate coi villeggianti napoletani, con gli stranieri, con coloro,
meno abbienti, che fanno il mordi e fuggi durante l’estate ed in piccola parte
a Natale, Pasqua ed anche nella
cosiddetta bassa stagione (maggio – giugno, settembre - ottobre, le vacanze di
Pasqua e di Natale). Riferendoci al nostro paese, Agropoli, possiamo senza
dubbio affermare che ci troviamo in un territorio, il Cilento, appunto,
multietnico e multirazziale. Sia ben chiaro che questo costituisce un
arricchimento non solo materiale, ma anche spirituale. Il rispetto delle regole
civili, i matrimoni con razze diverse,
religioni diverse e colore della pelle costituiscono un fenomeno altamente
positivo, con una pacifica convivenza ed anche con matrimoni tra cittadini di
Agropoli e cittadini del mondo. Nella scuola dei miei nipotini ci sono bambini
di paesi diversi che si integrano in maniera straordinaria nel mondo
dell’apprendimento, scolastico e lavorativo. Cioè gli extracomunitari del
Cilento, ma anche gli altri che hanno la sfortuna di imbroccare strade
sbagliate che spesso li conduce alla violenza, alle armi, al carcere o
addirittura al cimitero. Finora ho parlato della parte migliore della nostra
società includendo tutti i protagonisti, dal più piccolo al più grande. A questo punto dovremmo tirare in
ballo la parola “solidarietà”. Non mi ritengo uno scrittore aulico perché sono
cresciuto nell’università della strada prima di iscrivermi all’Università di
Napoli e poi a quella di Torino.Qui ho maturato la mia mentalità culturale, ma
anche imprenditoriale per creare per i miei figli la “Nastro Antichità” nella
quale, tra l’altro lavora certamente più sobrio ma accettabile un tunisino,
persona seria e ben degna che ha contribuito al mio ed al suo progresso, a
quello della mia famiglia e della sua, naturalmente. La recente crisi economica
ha assopito gli antichi entusiasmi imponendo di lavorare “solo per la
pagnotta”. Sono ottimista. Passata la tempesta si ritornerà ad un ritmo
di vita più sobrio, ma certamente più giusto.
Catello Nastro
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