venerdì 15 novembre 2013

il mestiere di vivere

IL MESTIERE DI VIVERE

Imparare a vivere lo si fa in un contesto sociale, collettivo, nel quale ognuno mette la sua porzione positiva o negativa. Quelle che noi volgarmente chiamiamo “brutte esperienze”, sono, per la nostra esistenza umana , utili proprio perché ci aiutano a discernere il bene dal male, il positivo dal negativo, il contributo al progresso o al regresso sociale. Per non parlare poi di quello politico , inteso alla maniera del “cives romanus” di antica memoria storica che va, comunque, giudicato secondo la cronologia storica. Sono passati più di due millenni e la visualizzazione deve essere fatta con dati recenti. I “clientes” erano gente che si vendeva per un tozzo di pane ad una parte politica o all’altra. Oggi, a distanza di due millenni, il tozzo di panne si è trasformato in tangente, pizzo, mazzetta, corruzione che non è un fatto recente ma risale addirittura alla “Roma caput mundi”. Non lo so se questo titolo si può ancora esternare, ma fatto sta che i tempi sono cambiati ma, purtroppo, non è cambiata la gestione della cosa pubblica. . Progresso storico??? Ma quale…Quello degli attori o quello degli spettatori? L’Italia, come molti altri stati non solo europei sta affrontando una crisi profonda. Gli addetti ai lavori, senza distinzione di classe o di partito, fanno fatica a portare avanti il dialogo politico inquinato da programmi televisivi o mass media in genere che non conoscono cosa significhi obiettività, anche se, ai nostri giorni il problema è diventato più difficile. In conclusione: non votare il candidato che vi ha fatto un piacere facendo un dispiacere ad un altro. Domani potrebbe avvenire il contrario con grave danno sia per le vostre convinzioni politiche sia per la vostra coscienza. Ma alle prossime votazione chi votare. Non posso rispondervi. Perché non lo so nemmeno io.


Catello Nastro

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