lunedì 22 aprile 2013

IL MAL DI PANCIA SOCIALE


LU MALE RE PANZA

Non vi preoccupate: non si tratta di un articolo medico o di pubblicità di un prodotto farmaceutico, mutuabile o, peggio, non mutuabile. Si tratta di problemi di ordine psicologico o anche sociale che ci troviamo di fronte quasi ogni giorno della nostra vita terrena. Dice un vecchio detto cilentano: “Astipate lu milo  pe’ quanno te vene la sete!!!”, in versione diversa”Accattate l’uoglio re ricino pe’ quanno te vene lu male re panza”. Oggi il mal di pancia, unitamente a tutto il complesso sociale, può capitare a tutti: ricchi e poveri. Sono due categorie agli antipodi della società. Nel terzo millennio esistono, purtroppo ancora, i troppo ricchi ed i troppo poveri. Ci sta chi sceglie nel foglio del menù nel ristorante alla moda, e chi sceglie alla Caritas, davanti alla Chiesa del paese. Le scelte non riguardano i gusti che sono ad appannaggio dei ricchi, e se lambiscono i poveri si tratta solo di scegliere tra i bucatini o gli zitoni in offerta speciale al supermercato. Scelta che diventa obbligatoria nei centri di solidarietà. Tenga conto il lettore che esistono i falsi ricchi ed i falsi poveri. Ma in questo campo non ci arriviamo perché dalla sociologia dovremmo passare direttamente alla psicologia. Il mal di pancia, inoltre, capita a chi mancia troppo o poco. Questa disparità di reddito, o meglio approvvigionamento alimentare, porta spesso ad atteggiamenti sociali che possono essere ostili, di contestazione, addirittura lesivi: materialmente e psicologicamente. Mesi fa, scrissi in un mio articolo che un popolo non può definirsi civile fino a quando ci sarà un solo bambino che ha fame. Operando nel direttivo del Centro Sociale di Agropoli , giunto oramai a venticinque anni di attività, ho constatato che il mal di pancia non viene per la scarsità di cibo, ma per l’abbondanza di patologie che si presentano – anche senza invito – agli ultrasessantenni frequentatori del centro. Se dovessimo fare una graduatoria degli argomenti trattati nell’intervallo del tressette, troviamo gli acciacchi di vario genere al primo posto. Le cure, i farmaci, i medici, la prenotazione, la visita, l’attesa, un futuro ricovero ed una operazione, non matematica ma chirurgica, che richiede un ricovero ed una preoccupazione per tutta la famiglia. Nell’antico Cilento tutti questi eventi negativi venivano classificati nella categoria “Lu’ male re panza”. Oggi ci sono interi popoli che soffrono la fame per cause politiche o, per meglio dire, per corruzione politica. Quando non esiste una equa ripartizione del reddito pubblico; quando in uno stato ci sono i troppo ricchi ed i troppo poveri, i fenomeni di piccolo furto vanno sì condannati, ma in molti casi giustificati. Ci sono paesi che mandano cibi superflui o non perfetti al macero… Ci sono paesi che sopravviverebbero solo con questi prodotti scartati da altri. E’ la globalizzazione che spinge a far funzionare in maniera distorta l’economia del mondo. Ricordiamoci che nell’antica casa contadina non esisteva la “raccolta differenziata. Tutto veniva riciclato, anche varie volte ed in vari processi. Oggi il mordi e fuggi crea il grosso problema dell’inquinamento del pianeta. Cento anni fa anche la cacca delle mucche serviva per concimare i campi. Oggi ci sono i prodotti chimici: si fa prima, ma s’inquina il pianeta, producendo a vantaggio di pochi ed a danno di tutti.

Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com

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