martedì 23 aprile 2013

La povertà


LA POVERTA’
Essere poveri, cioè non avere la possibilità di sopperire alle esigenze familiari, materiali in primo luogo, e di conseguenza morali, affettive o educative, è un problema che, nel corso della storia a noi oramai ben nota, c’è sempre stato. Sia ben chiaro che non stiamo parlando di povertà spirituale, che già abbiamo trattato in diversi e precedenti scritti, ma di povertà materiale essenziale. In parole povere sfamare la famiglia e di poi provvedere a soddisfare le esigenze primarie di una vita inserita in un contesto sociale che non risparmia nessuno e, sebbene la solidarietà avanza a passi veloci, trova le barriere dei pregiudizi razziali o religiosi. Sulla faccia della terra non esistono poveri musulmani o ortodossi, protestanti o cattolici. I poveri hanno una sola bandiera: la povertà. Anche lo scrivente due terzi di secoli fa era povero. Parziale, perché un tozzo di pane, fatto con farina alleata, non mancava. Ma vedere gli altri che avevano il tricicli, il monopattino o addirittura la macchinina a pedali, si provava un certo senso di giustificata invidia, specialmente quando il proprietario non ti permetteva nemmeno di toccarla. Oggi i tempi sono cambiati…ma solo in parte. I poveri del terzo millennio esistono, eccome… Fino a quando sulla faccia della terra ci sarà un bambino che ha fame, non possiamo considerarci un popolo civile. Ed a questo punto ho da fare il “mea culpa”. La settimana scorsa sono stato vittima di un borseggio. Centoventi euro. Il dieci per cento di una pensione di un ex impiegato statale. Il resto è scritto in un mio precedente articolo che ha destato un grande clamore. Sono adirato, ma non provo odio per chi mi ha defraudato, causandomi il danno economico non solo della somma illecitamente asportata, ma anche dei documenti e di quanto altro mi portavo appresso quotidianamante. Una sola cosa non mi è stata rubata: la Fede in Dio e nel Prossimo. Il Perdono e la Fede che mi ha sempre sorretto in questi quasi tre quarti di secoli di presenza attiva in questo pianeta che si chiama terra. Perché questo scritto? … Solo per riflettere!!!

Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com

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