INNOVAZIONE E
RECESSIONE
Se ne discute al Parlamento, nei sindacati, nelle aziende,
negli enti pubblici e privati, per non parlare del salumiere sotto casa,
doppiamente danneggiato dalla recessione, perché i clienti sono diminuiti e
spendono con parsimonia, nonché dall’ipermercato che fa le offerte speciali.
Fortunatamente ci sta una larga fetta di consumatori che gradisce mangiare poco
e buono ed è ancora legata ai vecchi schemi commerciali della salumeria e
preferisce mezzo chilo di prodotto genuino, venuto dalla vicina campagna,
piuttosto che un prodotto industriale proveniente dalla Cina o da altre zone
industrializzate. Molti prodotti industriali, come d’altro canto quelli non
alimentari, vengono soggetti a controlli sommari. L’economia internazionale lo
impone. La legge di mercato impone al produttore di vendere a prezzi
competitivi, cosa che deve fare anche il dettagliante, soprassedendo su
controlli vari. Tanto l’aspetto del prodotto industriale, chimicamente
trattato, è migliore di quello genuino soggetto a facile deterioramento. Mi
spiego meglio… Un prodotto alimentare locale, a base di latte, pesce o carne
deperisce in minor tempo che un prodotto genuino, cioè non trattato con
conservanti e diavolerie similari. Se nel frigo la bistecca dopo un mese non
marcisce significa che è stata trattata. Tenga conto il lettore che, oltre
mezzo secolo fa, per pagarmi gli studi all’Università, lavoravo nel caseificio
di mio padre. Allora non esistevano conservanti ed il
prodotto doveva essere venduto e consumato nello spazio delle
quarantotto ore. Trascorso tale tempo veniva salato ed essiccato per sostituire
il formaggio da grattugia. Neanche il siero del latte con avanzi di ricotta
veniva buttato, ma usato per l’allevamento del maiale e per la produzione di
ottimi e genuini salumi. Tornare indietro non si può. Controllare quello che si
mangia e si beve, al contrario, si può. Nella società dei consumi si può ancora
salvare il salvabile. Basta usare la coscienza, la nuova tecnologia,
l’innovazione, il buon gusto di una
volta… Per concludere, torniamo al territorio nel quale viviamo ed operiamo: il
Cilento ed Agropoli in particolare. Visitate le varie sagre che si tengono in molti paesi interni del territorio. Gusterete la cucina
dei nonni, tra musica, canti, folklore, aria sana, tanta ospitalità ed
allegria. Benvenuti al Sud! Benvenuti nel Cilento e Buone Vacanze a tutti i
miei lettori.
Catello Nastro
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