domenica 22 giugno 2014

INNOVAZIONE E RECESSIONE

INNOVAZIONE E RECESSIONE
Se ne discute al Parlamento, nei sindacati, nelle aziende, negli enti pubblici e privati, per non parlare del salumiere sotto casa, doppiamente danneggiato dalla recessione, perché i clienti sono diminuiti e spendono con parsimonia, nonché dall’ipermercato che fa le offerte speciali. Fortunatamente ci sta una larga fetta di consumatori che gradisce mangiare poco e buono ed è ancora legata ai vecchi schemi commerciali della salumeria e preferisce mezzo chilo di prodotto genuino, venuto dalla vicina campagna, piuttosto che un prodotto industriale proveniente dalla Cina o da altre zone industrializzate. Molti prodotti industriali, come d’altro canto quelli non alimentari, vengono soggetti a controlli sommari. L’economia internazionale lo impone. La legge di mercato impone al produttore di vendere a prezzi competitivi, cosa che deve fare anche il dettagliante, soprassedendo su controlli vari. Tanto l’aspetto del prodotto industriale, chimicamente trattato, è migliore di quello genuino soggetto a facile deterioramento. Mi spiego meglio… Un prodotto alimentare locale, a base di latte, pesce o carne deperisce in minor tempo che un prodotto genuino, cioè non trattato con conservanti e diavolerie similari. Se nel frigo la bistecca dopo un mese non marcisce significa che è stata trattata. Tenga conto il lettore che, oltre mezzo secolo fa, per pagarmi gli studi all’Università, lavoravo nel caseificio di mio padre. Allora non esistevano conservanti ed  il  prodotto doveva essere venduto e consumato nello spazio delle quarantotto ore. Trascorso tale tempo veniva salato ed essiccato per sostituire il formaggio da grattugia. Neanche il siero del latte con avanzi di ricotta veniva buttato, ma usato per l’allevamento del maiale e per la produzione di ottimi e genuini salumi. Tornare indietro non si può. Controllare quello che si mangia e si beve, al contrario, si può. Nella società dei consumi si può ancora salvare il salvabile. Basta usare la coscienza, la nuova tecnologia, l’innovazione, il buon gusto di  una volta… Per concludere, torniamo al territorio nel quale viviamo ed operiamo: il Cilento ed Agropoli in particolare. Visitate le varie  sagre che si tengono in molti paesi  interni del territorio. Gusterete la cucina dei nonni, tra musica, canti, folklore, aria sana, tanta ospitalità ed allegria. Benvenuti al Sud! Benvenuti nel Cilento e Buone Vacanze a tutti i miei lettori.

Catello Nastro

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