giovedì 10 gennaio 2013

Il tramonto ad Agropoli alto


Ammirare il tramonto
DALLA PIAZZA DELLA CHIESA DELLA
MADONNA  DI COSTANTINOPOLI

Agropoli alta, detta in gergo volgare “’Ngopp’Aruopuli”, situata sulla collinetta proprio sul mare, abitata dall’uomo preistorico e da un susseguirsi, nella storia, da popoli di varia origine e cultura, rappresenta il fiore all’occhiello dei nuovi “invasori”, turisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Durante l’inverno, a dire la verità, il centro storico della cittadina capoluogo del Cilento sonnecchia, con poche presenze turistiche, ma popolata dai suoi personaggi locali, pochi per la verità, che fanno da contorno, quasi coreografia al paesaggio semideserto. Forse in questi personaggi ci sta la vera anima del cilentano. Quello che scende dagli scaloni ogni mattina per andare al lavoro, per le massaie che vanno a fare la spesa e per i ragazzi che vanno a scuola. Dimenticavo di citare le varie popolazioni che si sono avvicendate sulla deliziosa collinetta prospiciente il mare. I Lucani, i Greci della vicina Paestum, i Romani, i Bizantini, i Saraceni, i Normanni, gli Angioini e gli Aragonesi, i Borboni di Napoli e quando Garibaldi donò il Sud al Nord,  cioè ai Savoia, divenimmo Italiani. Dall’incontro di Teano di tempo ne è passato e di gente, nel nostro paese ne vediamo di tutti i colori. Per la maggior parte onesti lavoratori nel campo dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’assistenza alle persone anziane. Già anni addietro, in un mio articolo “Immigrazione e substrato sociale”, annotai come gli immigrati si fossero ben inseriti nel contesto sociale cittadino, proprio perché non erano discriminati. Fino agli anni sessanta si parlava di matrimoni tra agropolesi e napoletani. Oggi a distanza di circa mezzo secolo si parla di matrimoni con Europei, Africani, Asiatici ed Americani. E, a dire la verità, escluso qualche… disguido, le cose sembrano funzionare abbastanza bene. Quando si lavora c’è pane per tutti. Dall’alto della sua chiesa, la Madonna di Costantinopoli guarda, sorride e benedice coppie di sposi tra indigeni ed immigrati. Anche la sua statua è quella di una immigrata a causa dell’iconoclastia…

Catello Nastro

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